lunedì 13 febbraio 2012

I colloqui con assistente sociale e psicologo


Per noi sono stati molto pesanti, prima di tutto perchè avevamo mille cose da fare ed abbiamo svolto i colloqui in poco più di un mese, tutti concentrati. I colloqui che dovrete fare sono:

entrambi i genitori con l'assistente sociale

entrambi i genitori con lo psicologo

entrambi i genitori con assistente sociale e psicologo insieme

ognuno dei due genitori separatmente con assistente sociale

ognuno dei due genitori separatamente con psicologo

ispezione della casa (in cui ci devono essere entrambi i genitori) con assistente sociale e psicologo

L'assistente sociale deve sondare la vostra condizione socio-economica, quindi vi chiederà che studi avete fatto, quanto guadagnate, dove abitate, se la casa è di proprietà o meno, che lavoro fate, etc.

Lo psicologo ha il compito di accertare il vostro equilibrio mentale, ma le risposte alle domande sono semplici. Alcune delle domande che ricordo sono:

1)"Come vorresti che fosse tuo figlio?" Io ho risposto solo "felice", perchè credo davvero che un figlio, soprattutto se adottivo e quindi con patrimonio genetico completamente diverso dai genitori adottivi, non debba essere l'immagine dei genitori, ma si debba esprimere per quello che è. Questo intendevo con "felice", oltre a presupporre che mi piacerebbe che ci accettasse e che si sentisse sicuro ed amato anche se consapevole di essere stato adottato.

2)"Hai mai avuto paura dei tuoi genitori?" Ora, i miei genitori non mi hanno mai toccata con un dito, c'erano solo punizione del tipo "non guardi la tv per 3 giorni" o "questo fine settimana non esci" e cose del genere, quindi la risposta per me era scontata...spero lo sia anche per voi.

3)"Come ti immagini questo bambino?" Ho risposto che non me lo immaginavo e credo sia meglio rispondere così....ma non ne sono certa.

4)"Descrivi con 3 aggettivi tuo padre e tua madre" Gli aggettivi dovrebbero essere positivi, ma non eccessivi, qualche difetto (emotivo, iperprotettivo, ansioso, pigro, etc.) rende la cosa realistica (e per mo lo era, niente di male, solo qualche piccolo difetto che abbiamo tutti: i genitori sono umani anche loro!)

E cose del genere.

Vi consiglierei di evitare di parlare di situazioni "partciolari", se le avete, in famiglia come malattie mentali di parenti o vostre (anche se lo avete fatto, NON avete mai preso psicofarmaci, non siete mai stati da uno psicoterapeuta o se lo avete fatto solo per motivi molto gravi tipo la perdita di un figlio, etc.), o problemi di relazione con parenti stretti (fratelli e sorelle, nonni, zii, etc.) però vi consiglio anche di mostrarvi aperti alla psicoterapia, considerate che avete davanti uno psicologo, dovete credere nel suo lavoro e non solo: è possibile che il vostro bimbo abbia bisogno di un aiuto in più di quello che potete dargli voi, far capire allo psicologo che non esiterete a portarlo da lui o da un suo collega in caso di bisogno fa di voi persone magture e responsabili e capaci di affrontare anche problemi più grossi di voi. Ed io personalmente penso esattamente quello che vi ho detto: non esiterò a far parlare mio figlio con uno specialista se mai avessi il dubbio che possa soffrire e che io e mio marito non siamo sufficienti ad aiutarlo.

Vi potrebbe capitare di piangere, come è successo a me parlando della mia cucciola di bovaro del bernese (di 10 anni!) che sen'era andata poco tempo prima.....pensavo che mi avessero presa per matta, invece credo che abbiano capito che semplicemente amavo il mio cane profondamente.

La relazione finale su noi due è stata positiva, quindi direi che anche i colloqui sono andati bene.

per quanto riguarda i colloqui con l'assistente sociale, avrebbero dovuto durare un'ora ciascuno, ma a noi sono toccati colloqui di oltre 2 ore, con conseguenti ritardi sul posto di lavoro o per altri appuntamenti fissati nello sforzo di non perdere l'intera giornata.

Inoltre, i colloqui sono serviti più all'assistengte sociale per parlare dei propri problemi familiari e di relazione, che della nostra situazione socio-economica....però alla fine è andata bene, anche se ho trovato la cosa DAVVERO inutile (per la situazione socio-economica bastava inviare loro la dichiarazione dei redditi, il contratto di lavoro, il contratto di affitto o l'atto di proprietà della casa, copia della laurea, etc.).

Ora vado a cucinare qualcosa per mio marito (sì, ceniamo tardissimo), non vorrei ritrovarmi con un bimbo adottivo, ma senza marito!!! :-)

Alla prossima!

Mamma in attesa


Mi presento

Salve a tutti, sono una mamma in attesa di adottare e ho sentito il fortissimo bisogno di comunicare ad altri tutte le mie paure e tutto ciò che penso sull'iter adottivo. Mi riprometto anche di pubblicare informazioni utili sull'adozione come statistiche che ho faticato per trovare e la cui ricerca vorrei rendere più semplice ad altri.....la condizione di genitore in attesa è già abbastanza difficile così!
Spero di poter confrontare con voi il mio pensiero e di riuscire ad essere rassicurata e rassicurare a mia volta. L'esperienza ed il pensiero di ognuno di noi può essere utile agli altri.
Grazie a tutti quelli che vorranno scrivere su questo blog e magari un giorno chissà, se saremo tanti, potremo pensare a cambiare le cose che non ci vanno bene.
Mamma in attesa

L'età dei genitori adottivi

Un ultima cosa prima di tornare al lavoro: la settimana scorsa siamo stati demoralizzati da un ente che evidentemente neanche conosce bene la legge. Ci hanno detto che eravamo vecchi e avremmo potutto adottare solo bambini grandi, ragazzini. Io non ricordavo che per noi ci fossero problemi di età, anche se non siamo giovanissimi e siamo nella media lata dei genotori adottivi, ma lì per lì mi sono fidata e ci sono stata male. Poi, presa dallo scrupolo, sono andata a controllare e questo recita la legge:
Riguardo all’età, secondo la legge:
- la differenza minima tra adottante e adottato è di 18 anni;
- la differenza massima tra adottanti ed adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l'altro. Tale limite può essere derogato se i coniugi adottano due o più fratelli, ed ancora se hanno un figlio minorenne naturale o adottivo.
Ciò vuol dire che se la futura madre ha 47 anni ed il futuro padre 56, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 2 anni. Se la futura madre ha 54 anni ed il futuro padre 63, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 8 anni. Se la futura madre ha 50 anni ed il futuro padre 68, la coppia può adottare un ragazzino di 13.
I limiti di età introdotti dalla legge hanno lo scopo di garantire all’adottato genitori idonei ad allevarlo e seguirlo fino all’età adulta, in una condizione analoga a quella di una genitorialità naturale.
Questo dice la nostra legge; ma poiché l'abbinamento con il bambino adottabile è deciso dall'Autorità straniera, i limiti che il nostro legislatore ha spostato molto in avanti, per permettere anche a coppie non giovani di adottare, hanno poca efficacia nella realtà, perché la maggior parte dei paesi stranieri privilegia le coppie giovani.
Quindi, per adottare bisogna:
- essere in due;
- essere coniugati al momento della presentazione della dichiarazione di disponibilità;
- provare documentalmente o per testimonianza, ove il matrimonio sia stato contratto da meno di tre anni, la continua, stabile, perdurante convivenza antecedentemente alla celebrazione del matrimonio per un periodo almeno pari al complemento a 3 anni;
- non avere in corso nessun procedimento di separazione, nemmeno di fatto.
Infine, gli aspiranti genitori adottivi devono essere idonei ad educare ed istruire, e in grado di mantenere i minori che intendono adottare
È chiaro che per questi ultimi requisiti non si può procedere, come per i precedenti, con una semplice verifica formale, ma occorre una valutazione più complessa “nel merito”, cioè nei contenuti e nelle modalità del rapporto di coppia, che viene espletata dai Tribunali per i minorenni e realizzata tramite i servizi socio-assistenziali degli Enti locali, anche in collaborazione con i servizi delle aziende sanitarie locali; e ciò perché l'interdisciplinarità è necessaria per un'osservazione corretta della relazione di coppia e della sua reale disponibilità ad accogliere un figlio, delle sue risorse a fronteggiare le eventuali difficoltà di inserimento
Fonte: http://www.commissioneadozioni.it/it/per-una-famiglia-adottiva/per-adottare.aspx

Il mio consiglio è di NON credere mai troppo a certi invasati delle associazione, che hanno 3 lauree, ma che evidentemente gli sono servite a poco. Verificate sempre quello che vi dicono, non vi demoralizzate, non perdete mai la speranza. E ARRABBIATEVI con chi vi dice cose sbagliate, soprattutto se non sono volontari, ma stipendiati (alcuni enti sono solo o per la maggior parte su base volontaria): il loro mestiere è darci informazioni e se non sanno fare neanche questo forse è meglio che lo cambino. Non accetto di poter sbagliare su cose del genere poichè non si sta parlando del mutuo per l'auto, ma di figli, e la condizione psicologica in cui ci gettano dandoci false informazioni a noi potenzialmente sfavorevoli è terribile, cosa di cui loro non sembrano curarsi assolutamente.
Ed è ancor peggiore la cosa se pensate che loro hanno un grosso potere su di noi, cioé decidono se darci o meno un figlio (infatti è l'ente che vi sceglie, dopo che voi avete dato la vostra disponibilità) e quale figlio darci poichè molti enti vi valutano psicologicamente e redigono una loro relazione per aiutare il paese straniero a fare l'abbinamento.
Buon lavoro a tutti,

Mamma in attesa

Come avviene l'abbinamento?

Eccomi di nuovo qui, in un freddissimo lunedì mattina, al lavoro, ma con non molto da fare.
Avrei voluto raccontarvi la mia storia andando in ordine temporale, ma questa cosa che abbiamo appreso lo scorso sabato forse può aiutare qualcuno, quindi ho deciso di postarla subito.
Moltissime volte abbiamo chiesto sia al corso del Comune, sia agli enti, si agli altri genitori adottivi, quali fossero i criteri di abbinamento di un bambino ai propri genitori adottivi, ma, oltre all'età, nessuno ci ha saputo o voluto dare indicazioni precise. Ieri, finalmente, un ente ha risposto alla nostra domanda dicendoci che i criteri di abbinamento sono i seguenti:
1) età (e lo sapevamo)
2) composizione del nucelo familiare e/o amicizie. Se ad esempio avete nipotini o amici con figli, guardano all'età dei nipotini o dei figli degli amici e cercano di abbinarvi un bambino più o meno della stessa età, perchè si integri meglio nel gruppo familiare o nel gruppo di amici.
3) carattere: a genitori tranquilli e sottomessi evitano di dare un bambino iperattivo, ed il contrario

Questo è tutto quello che siamo riusciti a sapere. Ovviamente poi dipende molto dai paesi. Alcuni, i non AIA, ci hanno detto operare in modo spesso un pò casuale. Quelli AIA stanno più attenti. Il reddito e l'istruzione crediamo di aver capito che contino davvero molto poco (sempre che possiate permettervi il costod ell'adizione, che, tra una cosa e l'altra, alla fine costa sui 20000 EUR). Alcuni paesi chiedono il certificato di proprietà o il contratto di affitto della casa, ad alcuni invece non interessa minimamente dove abitate.
Se ho altre news al riguardo ve lo faccio sapere subito.

Un abbraccio a tutti,

Mamma in attesa

venerdì 10 febbraio 2012

La presentazione della domanda in tribunale

Mentre si svolgeva il corso del Comune di Firenze abbiamo fatto tutti i documenti necessari per presentare la domanda di adozione sia nazionale che internazionale (fare direttamente entrambe non costa niente di più e fa avere più chance, specialmente se si è giovani e sani).
Sull'adozione nazionale, se siete giovani e sani e quindi avete qualche chance di poter adottare in Italia, andate a vedere il post dedicato poichè forse non sapete alcune cose che noi abbiamo scoperto troppo tardi e che ci avrebbero fatto perdere un sacco di tempo prezioso se avessimo avuto delle possibilità per la nazionale (ma non è il nostro caso).
Reperire tutti i documenti necessari non è uno scherzo. Innanzitutto andate sul sito del tribunale di riferimento e guardate cosa vogliono per la domanda di disponibilità all'adozione, sia nazionale che internazionale. Per sicurezza, dato che i siti istituzionali non sono mai aggiornati, chiamate la cancelleria e chiedete conferma dei documenti.
Cominciate a fissare le visite mediche e afare le analisi. Dovrebbe essere tutto gratuito perchè ai fini dell'adozione, specificate sempre al vostro medico che lo fate per l'adozione, dovrebbe scriverlo sulle prescrizioni.
Ci vuole circa 1 mese buono per avere tutto.
Credo vi chiederanno anche una foto: a noi è stato consigliato (ma troppo tardi, avevo già la domanda pronta in mano quando me l'hanno detto) di allegare un'unica foto di voi due insieme, magari felici, sorridenti e più giovanili possibili. Quindi non le solite fototessere.
Ricordate di chiedere al medico legale il certificato anamnestico in duplice copia poichè non è fotocopiabile, deve essere in originale e ne serve una copia per la nazionale ed una per l'internazionale.
Alla fine si presenta la domanda e si attende che il comune chiami per fissare gli incontri con psicologi ed assistenti sociali che dovranno fare una relazione su di voi e consegnarla al giudice perchè questo possa esprimere un guidizio circostanziato sulla vostra richiesta di disponibilità all'adozione.
E da qui comincia l'inferno (se già non vi erano venuti gli incubi con il corso pre-adozione del comune)!

martedì 7 febbraio 2012

Commissione per le adozioni internazionali

http://www.commissioneadozioni.it/IT.aspx?DefaultLanguage=IT
questo il link alla commissione adozioni internazionali. Trovate moltissime informazioni e statistiche (non aggiornate a periodi più recenti di 8 mesi prima, ovviamente). Inoltre dovreste consultare la pagina del vostro tribunale di appartenenza per vedere i documenti necessari e le procedure per la richiesta di adozione. Per sicurezza, dato che molti tribunali non aggiornano il proprio sito frequentemente, telefonate alla cancelleria per avere conferma che i documenti siano sempre quelli....
Ed abbiate TANTA pazienza, avete a che fare con un ufficio pubblico, probabilmente con impiegati scortesi ed indisponenti, che vi risponderanno male e neanche sapete perchè (non potete sapere che la moglie li ha traditi o il marito ha lasciato i calzini sudici dove non doveva quella mattina....e queste cose non dovrebbero neanche interessarvi se non fosse per il fatto che influisono gravemente sull'umore della persona da cui dipendete per il momento per avere i vostri bambini).

Il corso pre-adozione del comune

Eh sì, mai ci saremmo aspettati tutto questo!Sapevamo che era lunga, ma non credevamo fosse anche difficile. Inizia tutto con il corso pre-adozione del proprio comune di appartenenza, che ovviamente viene svolto in giorni di lavoro in orario di lavoro perchè è fatto non per i futuri genitori, ma per i dipendenti comunali, assistenti sociali e psicologi, che ci lavorano. Il corso non è obbligatorio, ma caldamente consigliato (fa buona impressione sul giudice e può farla anche sull'ente e sul paese che sceglierete). Siamo arrivati al corso fortemente prevenuti, anche perchè il primo corso a cui ci eravamo iscritti spostando impegni di lavoro, cambiandoci i turni e prendendo giorni di ferie (mio marito viaggia molto per lavoro e sta fuori dai 7 ai 15 giorni ogni volta, aveva cancellato tutti i viaggi per un mese, il tempo di fare il corso, con grande comprensione da parte dei suoi datori di lavoro) è stato cancellato appena 5 giorni prima dell'inizio ed abbiamo dovuto spostare impegni di lavoro, cambiarci i turni e prendere ferie ANCHE per il mese successivo!
Devo dire però che poi il corso ci è stato motlo utile. Lo scopo del corso è far capire agli aspiranti genitori che l'adozione non è una passeggiata e nonostante noi pensassimo di saperlo già, c'erano molte problematiche a cui non avevamo pensato. Assistente sociale e psicologa erano davvero MOLTO in gamba e profondamente a conoscenza del nostro punto di vista. Se mai dovessimo avere problemi con i nostri bambini, se mai ci daranno i bambini, chiederemo sicuramente consiglio alle stesse persone che hanno tenuto il corso poichè ci sembrano dotate di buon senso.
Al corso siate sinceri e tirate fuori TUTTO quello che pensate, i vostri dubbi, le vostre paure, le perplessità: non vi stanno giudicando (e non devono farlo!), vi stanno aiutando a capire l'adozione e a capire voi stessi.
Quindi un bel 10 e lode al corso del comune.....almeno per noi. Se mai dovessimo avere problemi con i nostri bambini, se mai ci daranno i bambini, chiederemo sicuramente consiglio alle stesse persone che hanno tenuto il corso poichè ci sembrano dotate di buon senso.

La decisione di adottare

Io e mio marito sapevamo da tempo di non poter avere figli, abbiamo tentato comunque varie terapie, alle quali ci stiamo sottoponendo tutt'ora, ma con scarsissime possibilità di successo, delle quali siamo ben consapevoli. Così, dopo 5 anni che stavamo insieme e 3 anni e mezzo di convivenza, abbiamo deciso di sposarci per poter presentare domanda di adozione. Non sapevamo ovviamente quello che ci aspettava e quanto sarebbe stato faticoso psicologicamente (oltre a tutto il tempo dedicato all'iter adottivo che ci ha fatto perdere molti giorni di lavoro). Ovviamente si fa tutto per i propri figli e siamo più che ben disposti a dedicarci tutto il tempo necessario, ma l'inutilità ci dà fastidio. Inoltre, nonostane mi ritenga una persona fortunata e sia contenta della vita, forse avrei potuto avere più fortuna e il fatto che la burocrazia renda un incubo adottare un bambino a coppie che già hanno subito il trauma di scoprire che non ne possono avere, mi urta i nervi: tanti fogli, domande inutili, tempi assurdi per torturare i genitori e far marcire i bambini negli orfanatrofi (intanto che questi scribacchini chedono e producono carta, i bambini CRESCONO ndegli orfanatrofi e dopo una certa età è difficle essere adottati).
E pensare che quando ero giovane credevo e speravo di avere molti figli (5!!); poi, con l'età e l'incremento dei doveri, le mie aspettative si sono ridimensionate e due sarebbero anche bastati.
Ma da quando sono piccola ho un grande istinto materno che mi ha portato ad adottare qualsiasi cosa respiri: un giorno, alla verde età di 23 anni, in un autofficina, ho visto un bruco di farfalla per terra....non potevo lasciarlo lì, sarebbe morto. Ho chiesto il permesso di poterlo prendere ad uno dei meccanici (non vi dico la faccia che ha fatto) e l'ho infilato in una scatola vuota dei fiammiferi. Portato a casa, ho scoperto che bruco era (ogni bruco di farfalla ha una pianta specifica di cui si nutre: o quella o nulla) e l'ho allevato fino a che un bel giorno si è impupato e dalla pupa è uscita une bellissima farfalla che ho visto stendere pian piano le ali all'aria per asciugarle e poi volare via. Per non parlare degli animali superiori (cani, gatti, ricci, topi, pipistrelli, rondoni, pettirossi, ballerine, gazze, etc.)......un grande GRAZIE ai miei genitori che mi hanno sempre permesso di tenere gli animali che trovavo in attesa di poter ridare loro la libertà dopo le cure o l'allevamento (gli animali selvatici NON vanno mai presi se non necessitano cure e si deve sempre tentare di reintrodurli in natura, se possibile.