Per noi sono stati molto pesanti, prima di tutto perchè avevamo mille cose da fare ed abbiamo svolto i colloqui in poco più di un mese, tutti concentrati. I colloqui che dovrete fare sono:
entrambi i genitori con l'assistente sociale
entrambi i genitori con lo psicologo
entrambi i genitori con assistente sociale e psicologo insieme
ognuno dei due genitori separatmente con assistente sociale
ognuno dei due genitori separatamente con psicologo
ispezione della casa (in cui ci devono essere entrambi i genitori) con assistente sociale e psicologo
L'assistente sociale deve sondare la vostra condizione socio-economica, quindi vi chiederà che studi avete fatto, quanto guadagnate, dove abitate, se la casa è di proprietà o meno, che lavoro fate, etc.
Lo psicologo ha il compito di accertare il vostro equilibrio mentale, ma le risposte alle domande sono semplici. Alcune delle domande che ricordo sono:
1)"Come vorresti che fosse tuo figlio?" Io ho risposto solo "felice", perchè credo davvero che un figlio, soprattutto se adottivo e quindi con patrimonio genetico completamente diverso dai genitori adottivi, non debba essere l'immagine dei genitori, ma si debba esprimere per quello che è. Questo intendevo con "felice", oltre a presupporre che mi piacerebbe che ci accettasse e che si sentisse sicuro ed amato anche se consapevole di essere stato adottato.
2)"Hai mai avuto paura dei tuoi genitori?" Ora, i miei genitori non mi hanno mai toccata con un dito, c'erano solo punizione del tipo "non guardi la tv per 3 giorni" o "questo fine settimana non esci" e cose del genere, quindi la risposta per me era scontata...spero lo sia anche per voi.
3)"Come ti immagini questo bambino?" Ho risposto che non me lo immaginavo e credo sia meglio rispondere così....ma non ne sono certa.
4)"Descrivi con 3 aggettivi tuo padre e tua madre" Gli aggettivi dovrebbero essere positivi, ma non eccessivi, qualche difetto (emotivo, iperprotettivo, ansioso, pigro, etc.) rende la cosa realistica (e per mo lo era, niente di male, solo qualche piccolo difetto che abbiamo tutti: i genitori sono umani anche loro!)
E cose del genere.
Vi consiglierei di evitare di parlare di situazioni "partciolari", se le avete, in famiglia come malattie mentali di parenti o vostre (anche se lo avete fatto, NON avete mai preso psicofarmaci, non siete mai stati da uno psicoterapeuta o se lo avete fatto solo per motivi molto gravi tipo la perdita di un figlio, etc.), o problemi di relazione con parenti stretti (fratelli e sorelle, nonni, zii, etc.) però vi consiglio anche di mostrarvi aperti alla psicoterapia, considerate che avete davanti uno psicologo, dovete credere nel suo lavoro e non solo: è possibile che il vostro bimbo abbia bisogno di un aiuto in più di quello che potete dargli voi, far capire allo psicologo che non esiterete a portarlo da lui o da un suo collega in caso di bisogno fa di voi persone magture e responsabili e capaci di affrontare anche problemi più grossi di voi. Ed io personalmente penso esattamente quello che vi ho detto: non esiterò a far parlare mio figlio con uno specialista se mai avessi il dubbio che possa soffrire e che io e mio marito non siamo sufficienti ad aiutarlo.
Vi potrebbe capitare di piangere, come è successo a me parlando della mia cucciola di bovaro del bernese (di 10 anni!) che sen'era andata poco tempo prima.....pensavo che mi avessero presa per matta, invece credo che abbiano capito che semplicemente amavo il mio cane profondamente.
La relazione finale su noi due è stata positiva, quindi direi che anche i colloqui sono andati bene.
per quanto riguarda i colloqui con l'assistente sociale, avrebbero dovuto durare un'ora ciascuno, ma a noi sono toccati colloqui di oltre 2 ore, con conseguenti ritardi sul posto di lavoro o per altri appuntamenti fissati nello sforzo di non perdere l'intera giornata.
Inoltre, i colloqui sono serviti più all'assistengte sociale per parlare dei propri problemi familiari e di relazione, che della nostra situazione socio-economica....però alla fine è andata bene, anche se ho trovato la cosa DAVVERO inutile (per la situazione socio-economica bastava inviare loro la dichiarazione dei redditi, il contratto di lavoro, il contratto di affitto o l'atto di proprietà della casa, copia della laurea, etc.).
Ora vado a cucinare qualcosa per mio marito (sì, ceniamo tardissimo), non vorrei ritrovarmi con un bimbo adottivo, ma senza marito!!! :-)
Alla prossima!
Mamma in attesa